E’ di pochissimi giorni fa’ la notizia rivoluzionaria per il mondo dell’energie rinnovabili nell’ambito motoristico nazionale: le colonnine di ricarica per automobili elettriche sarà possibile trovarle anche in autostrada. Si comincerà sui tratti di strada gestiti dall’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), quindi esattamente nelle aree di servizio poste sull’A2 l’Autostrada del Mediterraneo ovvero la vecchia A3 Salerno-Reggio Calabria, l’A90 il Grande Raccordo Anulare, GRA, di Roma, l’A19 Palermo-Catania e l’A91 la Roma-Aeroporto Fiumicino.
Per ora l’iniziativa è partita con il bando (chiamato Oil) di gara per l’affidamento alle aziende che potranno costruire le colonnine, il piano però prevede che siano messe obbligatoriamente dove sono attualmente le stazioni di servizio dei classici carburanti (benzina e diesel), compresi anche GPL e metano, laddove sia possibile. A quanto viene conferito da ANAS, le colonnine saranno necessariamente “multi-standard“, ovvero compatibili con tutti modelli di auto attualmente in vendita, e di prossima generazione, grazie ad adattatori ed all’elevata potenza elettrica (ai sensi del D.lgs. 16 dicembre 2016 n. 257). Le tempistiche per le installazioni delle stesse non saranno, purtroppo, molto veloci: si parla di fine 2019 per quanto riguarda l’A2 e l’A19, mentre per gli altri tratti sarà progressivo sino al 2020. Attualmente ne si può trovare soltanto una, ubicato da qualche mese ed in fase sperimentale, presso la grande area Selva Candida Esterna del GRA, nel raccordo anulare di Roma visto il numero elevato di passaggi giornalieri che possono arrivare addirittura a 168.000 veicoli rendendola, così, una delle strade più trafficate in Italia.
Le dichiarazione dell’aministratore delegato ANAS Massimo Simonino sono chiare: il progetto s’impegna allo sviluppo del Piano nazionale per i trasporti sostenibili ed elettrici che abbatterà le emissioni di polveri sottili, prevista dall’unione europea, con un relativo miglioramento sostanziale della qualità dell’aria specialmente nelle grandi città e metropoli.

Anche il presidente ANAS Claudio Andrea Gemme esplica la sua su questa novità rivoluzionaria dicendo che il progetto testimonia la sempre maggiore attenzione che ha il suo ente per l’ambiente e l’eco sostenibilità, in linea con le attuali normative, annunciando un’altra iniziativa: l’inserimento d’isole ecologiche per gli oli esausti all’interno delle aree di servizio. Spiega anche come nell’affidamento delle concessioni per le aree di servizio e rifornimento carburanti hanno la precedenza le offerte degli operatori più orientati alle politiche gestionali tutte nuove in materia della salvaguardia dell’ambiente. I rifiuti creati nelle innovative aree finiranno all’interno della già citata isola ecologica che sarà compresa, oltre ai classici cassonetti per la raccolta differenziata, anche quella, appunto, degli oli esausti.
Ricordiamo, inoltre, che Enel da tempo spinge sull’idea di montare colonnine ad alta capacità nelle aree servizio in modo da consentire al possessore di auto elettrica di poter affrontare lunghi viaggi. In parte ha personalmente iniziato questa rivoluzione passando dalle teorie ai fatti costruendo, infatti, duecentosessanta punti di ricarica in tutta Italia ed in Austria. Questo sistema di ricarica chiamato EVA+ è coordinato da Enel in collaborazione con numerose, e prestigiose, case automobilistiche quali BMW, Volkswagen Italia e finanziato dall’Unione Europea. Come già precedentemente menzionato, le colonne sono tutte compatibili con i veicoli attualmente in commercio; un’ottima sferzata verso il mercato eco sostenibile e per chi è intenzionato a cambiare mezzo con un occhio di riguardo verso il benessere del pianeta. Ricordiamo, infine, che le colonnine elettriche d’ultima generazione fast recharge da 50 kW, permettono di fare un “pieno” al serbatoio nel famoso “tempo del caffè”, ovvero 30 minuti.